La Valle Grana si inserisce tra la Valle Stura e la Valle Maira, formando insieme alle due consorelle un “unicum” di particolare fascino naturalistico.
Partendo dal comune di Caraglio misura poco meno di venti km e rappresenta uno scrigno prezioso non solo di storia e tradizione locale, ma anche di prodotti tipici: il formaggio Castelmagno, la pera Madernassa e le altre produzioni biologiche, l’aglio, il tartufo nero e le specialità pasticciere. Di forte connotazione è la cultura provenzale ed occitana. Alla cima della valle, ad oltre 1.800 metri di altitudine, sorge Castelmagno con il suo Santuario, le cui origini pare risalgano a culti delle popolazioni pre-romane: dedicato a San Magno, prode soldato della mitica Legione Tebea.
Per chi è appassionato di ciclismo da segnalare il monumento a Marco Pantani, posto ai 2.481 m del Colle Fauniera. La Valle Maira è percorsa per circa 60 chilometri dal torrente Maira, si presenta come un susseguirsi di strette gole e brevi radure, risalendo da Dronero fino al Col de Maurin (2.637 m.).
Risalendo la valle, oltre il capoluogo Dronero, caratterizzato dal ponte medievale “del diavolo”, si possono incontrare innumerevoli piccoli gioielli di arte medievale nelle cappelle e nelle chiese disseminate lungo i vari sentieri. Nella parte piana della valle, a Villar San Costanzo, si possono ammirare i “Ciciu”, curiosi fenomeni geologici a forma di fungo. Di valore storico anche la vicina Abbazia di Villar, con affreschi risalenti al XV secolo ed una cripta dell’XI secolo. Vero è proprio capolavoro è la Parrocchiale di Elva.