La tradizione vuole che Montelupo Albese si chiami così perché situato in una zona un tempo abitata dai lupi. Un tema che ritroviamo sulle facciate delle case di questo borgo degno di una favola, visto che negli anni artisti italiani hanno dipinto coloratissimi murales dedicati allo spaventoso mammifero. Non poteva quindi mancare un “Sentiero del lupo”, sempre ottimamente segnalato, che si sviluppa ai piedi del poggio su cui è arroccato il paese.

Partire dalla piazza Castello, dove si trova il belvedere dedicato a Michele Ferrero da cui si può godere di una splendida vista su Rodello. Seguendo le indicazioni scendere in direzione nord-ovest lungo via Umberto soffermandosi a osservare sulle facciate delle case i coloratissimi murales dedicati al lupo. Arrivati alla rotondina proseguire dritti sulla seconda uscita. Dopo una mezza curva in discesa svoltare sulla stradina che si stacca a destra, per abbandonarla subito prendendo un sentierino che scende a sinistra nel bosco. Ai suoi piedi si entra nei noccioleti e appena oltre nei vigneti che caratterizzano queste zone. Dopo aver attraversato un boschetto più avanti ci si ricongiunge alla strada asfaltata. Raggiunta borgata Torretta sottana, il punto più a nord dell’itinerario, la strada piega a sinistra tra le case, poi compie un breve rettilineo e gira nuovamente a sinistra. Appena dopo la curva abbandonare l’asfalto e seguire le indicazioni che guidano senza esitazioni sulla sterrata che serpeggia tra i noccioleti con splendide visuali a nord-ovest verso Diano d’Alba. Passare accanto a una panoramica panchina arancione, poi infilarsi in un bosco al termine del quale si sbuca ai piedi di vigneti. Arrivati a un bivio è possibile abbreviare l’itinerario (cartello giallo). Svoltare invece a destra (cartello rosso) e passare tra vigne curate. Arrivati su una strada asfaltata risalirla a sinistra per abbandonarla quattrocento metri dopo svoltando a destra su via Oriolo. Superata una panchina blu vale la pena fare la breve deviazione a sinistra verso la cappella campestre della Madonna del Riolo, ricostruita nel Settecento ma con origini assai più antiche. È un posto che si presta bene per una pausa. Tornati indietro percorrere per un breve tratto il suggestivo crinale, per poi abbandonare l’asfalto e svoltare a destra tra le vigne. Qua inizia uno dei tratti più belli dell’itinerario. Dopo una discesa tornare su una strada asfaltata da imboccare verso sinistra. Prima di una sbarra svoltare su una stradina che scende a destra tra vigneti e noccioleti. Arrivati tra le case di cascina Bormida attraversarle in discesa per poi svoltare a destra in un tratto in cui è impossibile non rimanere incantati dalla perfetta geometria dei filari. Svoltare a sinistra su una capezzagna, poi nuovamente a sinistra e infine a destra (indicazione poco evidente) dove ci si infila in un bosco. Scendere fino ad attraversare un rio, punto più basso dell’intero itinerario, dopo cui inizia la salita. Attraversare alcuni noccioleti e raggiungere borgata Brantegna, dove si ritrova l’asfalto. Più avanti prendere una stradina che sale a destra, affianca una panchina gialla e oltre una verde. Poco dopo svoltare a destra tra noccioleti su strada interpoderale. Raggiunto l’asfalto non resta che girare a sinistra sulla strada quasi in piano che riporta sulla SP32 dove si svolta ancora a sinistra per fare ritorno a Montelupo Albese.

Dati tecnici

  • Ascesa: 400 m
  • Lunghezza: 11 km
  • Difficoltà: Facile

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