creatori di eccellenza
Ravioles della Val Varaita con zafferano del Monviso
Si parte dalle patate, naturalmente locali, e si aggiungono: burro, tomini di Melle stagionati, farina, Parmigiano Reggiano grattugiato, uova, sale e lo zafferano del Monviso. Far bollire le patate in acqua salata. Scolarle e pelarle, quindi passarle nello schiacciapatate, unire le formaggette di Melle sbriciolandone la pasta. Unire al passato, la farina bianca, le uova e un pizzico di sale. Impastare bene per una ventina di minuti, finché il composto non sia ben omogeneo. Stendere sul piano di lavoro e con l’impasto ottenuto formare una sorta di grissini. Tagliarli a pezzetti formando dei corti rotolini dalla forma a fuso, ravioles. Mettere a bollire una pentola con abbondante acqua e aggiungere del sale. Gettare le ravioles a una manciata per volta e quando vengono a galla, levarle velocemente dall’acqua perché non si sfaldino, ponendole in uno scolapasta. A parte fare soffriggere il burro. Quando tutte le ravioles saranno cotte sistemarle in un vassoio di acciaio ben caldo. Preparare la spuma di zafferano del Monviso utilizzando circa 0, 1 grammi di pistilli di zafferano del Monviso. Mettere in infusione in circa 50 gr di acqua gli stimmi e riporre
in frigorifero per circa 4 ore. Sciogliere a bagnomaria 50 gr di tomino di Melle con poca panna. Ottenuta una crema liscia, unire l’infuso freddo, rimestare e permettere alla colorazione di uniformarsi, riporre a raffreddare.
Montare gli albumi d’uovo a neve ferma e, a composto freddo, incorporarli. Al momento del servizio scaldare delicatamente a bagnomaria e nell’impiattamento sormontare le ravioles disposte a raggiera con la spuma di zafferano.
Marco Roberto
Marco Roberto, due nomi, una sola grande passione, la cucina in tutte le sue declinazioni. Proseguendo l’attività familiare, giovanissimo lo si vede al fianco di due personaggi che diventeranno stelle nel firmamento della cucina piemontese e nazionale, Walter Eynard e Maurilio Garola, che ancor oggi definisce i “miei chef”.
Apre successivamente il proprio locale a Barge che gestisce con successo supportato dell’inseparabile e preziosa Mara, sua compagna di vita.
La sua cucina si caratterizza da un’attenta reinterpretazione della tradizione del territorio, realizzata con l’introduzione di tecniche innovative e l’utilizzo di materie prime selezionate con pignola accuratezza e miscelate con creatività.