Dal parcheggio svoltare a sud in piazza Dante e percorrere via Mazzini, la strada più antica del concentrico di Carrù. Superata la parrocchiale di Maria Vergine Assunta, capolavoro dell’architettura barocca della seconda metà del Settecento, svoltare a destra in via Roma.
Al termine imboccare dalla parte opposta via Ospedale allontanandosi sempre più dal centro storico.
Più avanti la stradina diventa sterrata e poi confluisce su strada Monasteroli, nuovamente asfaltata, da seguire verso sinistra. Anche questa diventa sterrata per un tratto tornando poi asfaltata. Confluiti su strada Frave seguirla in leggera discesa verso sinistra. Al fondo vale la pena fare una breve deviazione a destra per raggiungere l’omonima cappella. Tornati sui propri passi invertire direzione (est) per seguire fedelmente la stradina ancora asfaltata che si mantiene all’incirca parallela a quella appena percorsa. Tra campi coltivati si aprono bei panorami verso le Langhe monregalesi.
In breve si raggiunge la località Preosa, dove nella primavera del 1796 si accamparono le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte e dove fa bella mostra di sé la stupenda villa settecentesca Ca’ dle masche.
Svoltare verso sud e con una veloce discesa scendere verso il fondovalle. Fiancheggiata un’ansa del Pesio, in corrispondenza di una curva a gomito abbandonare l’asfalto per svoltare su una sterrata a destra che supera su un ponte a due livelli il torrente appena prima che confluisca nel Tanaro.
Giunti su asfalto svoltare a sinistra raggiungendo la provinciale di fondovalle, da seguire verso destra per circa un chilometro superando anche il Tanaro (attenzione al traffico). Un po’ prima della rotatoria per Mondovì svoltare a sinistra su una stradina asfaltata secondaria che riprende a salire. Man mano che si sale il paesaggio cambia passando ai vigneti.
Più in alto giungere sulla strada poco trafficata che arriva da Bastia Mondovì. Risalirla verso sinistra per poi compiere, poco sopra, una breve deviazione verso il sacrario partigiano di San Bernardo. Situato in splendida posizione panoramica offre una vista mozzafiato sull’intero arco alpino e sulle Langhe.
Tornati sulla strada principale seguirla verso Rocca Cigliè ignorando tutte le deviazioni. Nei pressi di un tornante dove la strada si sdoppia vale la pena scendere alla vicina cappella di San Eusebio, gioiello di origini romaniche.
Tornati sulla provinciale proseguire verso Rocca Cigliè, sovrastata da una maestosa torre quadrangolare che sorge isolata al centro della piazzetta del municipio.
Ritornati sui propri passi fino al bivio della cappella di Sant’Eusebio prendere il ramo di destra e dopo un chilometro e mezzo di lieve salita attraversare la desolata borgata Surie, abbellita dall’imponente parrocchiale di Sant’Anna. In questa zona durante la seconda guerra mondiale si svolsero sanguinosi conflitti tra partigiani e tedeschi.
Proseguendo si tocca il punto più alto dell’itinerario, poi dopo una breve discesa si arriva sulla provinciale che arriva da Murazzano. Percorrerla in discesa verso sinistra attraversando vitigni molto panoramici dai quali si gode di una splendida vista sull’arcata alpina.
Scesi alla località Lo Sbaranzo vale la pena fare una deviazione a destra per scendere alla big bench numero uno, nei pressi della quale si trova l’eccentrica casa dell’ideatore del progetto, il designer statunitense Chris Bangle, ormai naturalizzato a Clavesana. Risaliti a Lo Sbaranzo proseguire in discesa verso ovest affiancando quasi subito la cappella di Sant’Antonio. Poco più in basso vale la pena fare una deviazione a destra su un prato interrotto improvvisamente da un impressionante calanco che sprofonda verso il Tanaro (prestare attenzione).
Discesi alcuni stretti tornanti si arriva al nucleo storico di Clavesana, dove è possibile imboccare un viottolo acciottolato che taglia altri tornanti. Giunti in prossimità del Tanaro lo si attraversa su un ponte, punto più basso dell’itinerario.
Attraversare la frazione Madonna della Neve, nucleo principale di Clavesana. Poi, prima di immettersi sulla provinciale, imboccare una stradina a sinistra che si tiene appena al di sotto di quella più trafficata.
Confluiti su di essa nei pressi di una rotatoria, attraversarla e con un ultimo sforzo salire verso Carrù. Superare il bellissimo castello dalle origini antichissime e ripercorrere le vie del centro storico chiudendo così l’anello.

Dati tecnici

  • Ascesa: 560 m
  • Lunghezza: 35 km
  • Altitudine punto di partenza: 358 m
  • Altitudine massima: 620 m
  • Difficoltà: TC
  • Accesso in auto: Raggiungere Carrù. Lasciare l’auto in piazza Divisione Alpina Cuneense, proprio ai margini del centro storico, nei pressi della statua dei buoi che trainano l’aratro e della big bench color oro.
  • Comuni: Carrù

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