Portarsi all’angolo sud-est di piazza Armando Diaz. Attraversato corso Trento imboccare via Narzole.
Dopo poche decine di metri svoltare a destra su via San Lazzaro seguendo a ritroso il Sentiero del pescatore.
La strada, prima asfaltata poi acciottolata, ridiscende su via Narzole tagliando un tornante.
Prendere dalla parte opposta un sentiero che confluisce sulla provinciale. Attraversarla imboccando una sterrata che affianca la cappella di San Lazzaro.
La sterrata piega verso nord, poi passa sotto al ponte della provinciale. Successivamente costeggia lo Stura diventando un single track con alcuni tratti un poco più tecnici che prosegue per circa un chilometro e mezzo offrendo interessanti viste sulla movimentata sponda opposta.
Quando si allarga svoltare a sinistra su una ripida rampa. Dopo alcune centinaia di metri confluire su via Boschetti, asfaltata, da seguire verso destra.
Dopo meno di un chilometro in leggera discesa si arriva alla cappella della Madonna delle Grazie. Proseguire fino al capannone della Brero, dove la strada si biforca.
Proseguire sulla sterrata che piega leggermente verso sinistra in direzione dell’imponente viadotto autostradale. Costruito negli anni Settanta, era al tempo uno dei più lunghi d’Europa. Ignorando ogni deviazione passarne al di sotto, svoltare a sinistra dopo duecento metri e ancora a sinistra cinquecento metri oltre. Al successivo bivio tenere la destra e, confluiti su una stradina asfaltata, ancora la destra. Aggirare una cascina dove il fondo torna sterrato. Proseguire tra i campi. In prossimità di una cascina abbandonata svoltare a destra. Dopo una ripida discesa superare su un ponte in cemento la bialera Pertusata, canale che si intersecherà più volte.
Poco dopo attraversarlo nuovamente sullo stretto ponticello in metallo di una chiusa o guadandolo, se la portata lo permette. La sterrata riprende dalla sponda opposta serpeggiando tra i campi e oltrepassando ancora una volta il canale.
Risalita una rampa proseguire su una bellissima strada bianca che si snoda tra noccioleti e fioriture di tarassaco. Al successivo bivio svoltare a destra poi, dopo la curva, procedere dritto su una sterrata. Siamo nel cuore della “valle dei porri”, così soprannominata perché qui vengono coltivati gli apprezzatissimi ortaggi di Cervere. Tornati su asfalto arrivare alla cappella dell’Annunziata, all’interno della quale è conservato un quadretto di fine Ottocento, una delle prime testimonianze della presenza del porro in queste zone.
Svoltare a sinistra e risalire con fatica la ripida scarpata. Superata una catena fare una deviazione a destra verso l’imponente torre di Monfalcone, alta ben trentatré metri, parte di un antico castello e ora circondata da un’area verde.
Portarsi verso il centro di Cervere e percorrerne la via centrale fino a confluire sulla provinciale all’altezza della cappella di San Rocco, situata sulla confluenza di due strade.
Procedere sulla strada secondaria che parte dal suo fianco destro e più avanti supera l’autostrada su cavalcavia. Arrivati alla località Cappellazzo svoltare a sinistra fino a raggiungere la frazione Montarossa.
Svoltare a destra percorrendo seicento metri di provinciale in direzione ovest, poi imboccare una sterrata che si infila tra i campi. Quando questa confluisce su un’altra sterrata piegare verso destra e quasi subito verso sinistra su una vaga traccia che serpeggia tra i campi diventando via via più evidente.
Giunti su una stradina svoltare per poche decine di metri verso destra e poi a sinistra su asfalto. Dopo aver oltrepassato grazie a un sottopassaggio la provinciale che unisce Marene con Fossano svoltare a sinistra e dopo un lungo tratto si confluisce su di essa. Attraversare la rotatoria e infilarsi a destra su una stradina che costeggia i capannoni e si mantiene al di sopra della provinciale in direzione di Fossano. Quando diventa sterrata riattraversare la provinciale portandosi su una stradina secondaria che prosegue rettilinea in falsopiano.
Dopo tre chilometri abbandonarla per svoltare a sinistra e subito dopo nuovamente a sinistra. Seguire la strada ignorando ogni deviazione e superando la duecentesca cappella di Santa Maria. Più avanti la stradina passa sotto a un cavalcavia e piega verso est per confluire sulla provinciale. La seguiamo per un breve tratto verso sinistra superando la linea ferroviaria. Scesi dalla parte opposta, dopo la curva l’abbandoniamo per svoltare a sinistra e subito dopo a destra. La stradina compie numerose serpentine tra i campi fino al maestoso santuario di Cussanio, costruito nella seconda metà dell’Ottocento al posto di un’antica cappella dove secondo la tradizione la Madonna è apparsa a un pastore.
Tenersi sul fianco destro del santuario, superare una sbarra e poi piegare a destra. Giunti sulla strada risalire il cavalcavia che oltrepassa nuovamente la ferrovia. Un chilometro dopo, al bivio, svoltare a destra su via della Bossola. La via termina alcuni chilometri più avanti ai piedi di Fossano. Svoltare a destra e poi a sinistra alla prima rotatoria chiudendo così l’anello.

Dati tecnici

  • Ascesa: 300 m
  • Lunghezza: 40 km
  • Altitudine punto di partenza: 375 m
  • Altitudine massima: 675 m
  • Difficoltà: TC
  • Accesso in auto: Lasciare l’auto a Fossano nel grande parcheggio di piazza Armando Diaz, appena fuori della città vecchia.
  • Comuni: Fossano

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