Entrare tra le case del piccolo borgo di Valcasotto. Passati davanti agli edifici dedicati alla stagionatura dei formaggi aggirare da destra la locanda del Mulino, accanto alla quale è possibile vedere la grande ruota in legno dell’ottocentesco mulino a cui deve il nome.
Risalire la stradina (via San Ludovico) in direzione dell’antica scuola e dell’imponente parrocchiale di San Ludovico. Arrivati alla piazzetta Emidio Ferraris aggirare la seicentesca chiesa sulla stradina la cui pavimentazione passa dal porfido all’asfalto.
Centocinquanta metri oltre, a un bivio, svoltare a destra e continuare ancora su asfalto passando tra le case di borgata Borgne. Proseguire tra castagni, faggi e betulle risalendo alcuni lunghi tornanti. Al terzo svoltare a sinistra sulla strada, ora dal fondo sterrato, che compie ancora un lungo tornante per poi passare tra le malandate case Romagnoli.
La sterrata prosegue e compie un semicerchio nel bosco dopo il quale taglia un tratto più aperto e panoramico. Trascurata la deviazione per Surie proseguire dritto prima in leggera discesa, poi in dolce salita fin che non si sbuca su una panoramicissima radura.
Di qua è ben visibile l’estetica cresta rocciosa delle Rocce di Perabruna che unisce l’Antoroto con la cima Ciuaiera.
Proseguire tagliando la radura in leggera discesa. Confluiti su un’altra sterrata seguirla in discesa verso destra arrivando a monte delle case diroccate de La Grangia, situate in ottima posizione. Soluzioni architettoniche di pregio ci fanno capire che non si doveva trattare di una borgata povera: in effetti un tempo era al servizio dei monaci certosini che vivevano nel monastero che poi diventò la reggia di Valcasotto.
La sterrata prosegue e più in basso termina sulla provinciale diretta verso la colla di Casotto. Seguirla verso sinistra per poche decine di metri in leggera salita per poi abbandonarla quasi subito per una stradina asfaltata che scende a destra.
Poco più in basso, dove il fondo diventa sterrato, si arriva alla correria, destinata ad accogliere i frati conversi, religiosi che non avevano formulato i voti ed erano per questo relegati ai lavori più umili.
Piegare verso sinistra e seguire il magnifico viale alberato che con una zeta in leggera salita porta alla maestosa reggia di Valcasotto, che appare inaspettata disposta a ferro di cavallo intorno a un cortile sorretto da possenti mura in pietra. La reggia, in origine monastero certosino, subì una storia travagliata e intorno alla metà dell’Ottocento fu acquistata da re Carlo Alberto diventando castello reale di Casa Savoia. Oggi è di proprietà della regione Piemonte che dal 2020 l’ha riaperta al pubblico.
Dopo la visita scendere nuovamente alla correria. Trascurando questa volta la strada asfaltata da cui si è arrivati, costeggiarla imboccando la sterrata che scende sul lato est dell’edificio (tacche bianco/rosse).
Superato un rio proseguire sulla sterrata dal fondo assai smosso. Per fortuna migliora quasi subito diventando una bella stradina inerbita che si tiene al di sotto della provinciale che scorre invisibile più in alto.
Guadato un rio la sterrata si restringe a mulattiera.
Più avanti superare i ruderi della Cascina del seccatoio (altro rio da guadare) e proseguire fino all’ottocentesca cappella di San Rocco, circondata da un piccolo parco giochi ormai in decadenza. Superato un ultimo rio scendere sulla stradina asfaltata di accesso al cimitero che si segue verso destra tornando in breve a Valcasotto dove si chiude questo facile anello.

Dati tecnici

  • Ascesa: 560 m
  • Lunghezza: 7 km
  • Altitudine punto di partenza: 960 m
  • Altitudine massima: 1176 m
  • Difficoltà: Facile
  • Accesso in auto: Da Pamparato o da Garessio raggiungere Valcasotto. Lasciare l’auto nel piccolo parcheggio della borgata dalla parte opposta rispetto alle case.
  • Comuni: Garessio

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