L’umorismo dei titolari, Diego Morengo e Ivan Castagno, lo si può avvertire già dal nome scelto per il loro birrificio, “Boia Fauss”, espressione tipica piemontese che si rifà a un’esclamazione molto in voga nel Torinese nella seconda metà dell’800. Era rivolta a una figura pubblica non particolarmente apprezzata: Pietro Pantoni, ultimo boia di Torino. Quest’uomo svolse l’incarico di carnefice per i Savoia sino al 1889, anno in cui venne abolita la pena di morte nel Regno d’Italia. “Pensavo peggio” invece, fa riferimento alle loro basse aspettative riguardo all’avventura imprenditoriale, iniziata ad Alba nel 2014, che al contrario, ha regalato loro riscontri molto positivi già in fase di decollo. Con una sala cottura da 5 ettolitri (su cotta singola) e un impianto viaggiante lungo il binario dei 150 ettolitri l’anno, il loro brewpub propone una gamma incentrata su alcune basse fermentazioni, ma protesa ad aprirsi verso suggestioni ad alta, a partire da quelle esercitate dalle tipologie del repertorio statunitense. E, sulla falsa riga del nome del birrificio, sono state battezzate le birre prodotte, in rigorosa lingua piemontese: Lingera, Sans Cunisiun, Rusa d’cavai, Parlapà. Nel locale, molto originale e con un’ottima cura dei dettagli celata da una finta trascuratezza, vengono anche proposti una gustosa cucina casalinga e piacevoli
aperitivi in musica.