La storia del ristorante “Due Palme” di Centallo inizia nel 1817 dalla trasformazione di un antico ricovero per “servizi cavalli e vetture” in osteria e albergo.
Il suo nome deriva probabilmente da un vecchio disegno che si trovava all’ingresso del locale riportante due foglie di palma. La famiglia Dalmasso, proprietaria del palazzo da cinque generazioni, ha gestito buona parte del percorso del locale, tramandato di padre in figlio sempre con due nomi alternati, Luigi ed Ettore.
Ed è proprio ad un Luigi che si deve l’arrivo a Centallo della famosa ricetta del risotto mantecato al fondo bruno e di altri piatti della tradizione piemontese. Giovanissimo, fu preso “a servizio” da Nino Bergese, storico chef dei Savoia e dell’alta aristocrazia, nel ristorante “La Santa” a Genova (due stelle Michelin). L’amicizia tra Bergese e i Dalmasso portò spesso il famoso cuoco a preparare le sue sorprendenti ricette alle Due Palme, svelando i suoi segreti.
Erano gli Anni ‘60 e da allora, il locale ebbe una crescita senza precedenti. Tra gli Anni ‘80 e ’90, divenne tappa privilegiata di grandi personaggi del mondo sportivo e della politica, che si ritrovavano alle “Due Palme” per programmare le loro strategie. In quegli anni, ad affiancare in cucina la mitica cuoca Ernestina, moglie del cavaliere Ettore Dalmasso, arrivò lo chef milanese Roberto Cavalli. Dopo una lunga parentesi in altri locali e all’estero, nel 2016 Cavalli è tornato a Centallo e ha ripreso la gestione.